Nel corso della storia, grandi discorsi hanno influenzato e cambiato la traiettoria del nostro passato. Dal “I Have a Dream” di Martin Luther King, al Discorso di Gettysburg di Lincoln, le loro parole sono diventate fonte d’ispirazione per milioni di persone, specialmente nelle ore più buie.

Il TIME, in questa classifica, ci propone i 10 più grandi discorsi della storia. Prendiamo ispirazione.

10. Ronald Reagan, “Osservazione alla Porta di Brandeburgo”, 1987
Quando Reagan lanciò la sua famosa sfida a Mikhail Gorbachev a Berlino, il discorso ricevette recensioni contrastanti. Anche i membri della squadra del Presidente non ne erano entusiasti. Ma nel 1989, il Muro di Berlino fu demolito, e oggi il discorso è ricordato, nelle parole del quotidiano tedesco Bild, come uno di quelli che ha “cambiato il mondo”.
Miglior verso: “Mr. Gorbachev, tiri giù questo muro!”
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9. Lyndon B. Johnson, “La Promessa Americana”, 1965
In seguito alle drammatiche violente perpetuate contro i manifestanti per i diritti civili a Selma, in Alabama, nel 1965, Johnson adattò il mantra “We Shall Overcome” in questa chiamata al paese per porre fine alla discriminazione razziale. Gettando il peso della Presidenza alla base del movimento per la prima volta, Johnson contribuì così a inaugurare il Voting Rights Act.
Miglior verso: “Non c’è alcun problema sui diritti degli Stati membri o sui diritti federali. C’è solo la lotta per i diritti umani.”
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8. John F. Kennedy, “Discorso Inaugurale”, 1961
In un discorso relativamente breve, a cui dedicò due mesi di lavoro, il Presidente Kennedy, all’età di 43 anni, il più giovane presidente eletto alla carina, sottolineò l’importanza del servizio nazionale.
Miglior verso: “Dunque, miei concittadini americani, non chiedete cosa il vostro paese può fare per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro paese. Concittadini del mondo, non chiedete cosa l’America può fare per voi, ma cosa possiamo fare, insieme, per la libertà dell’uomo.”
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7. Socrate, “Apologia”, IV secolo a.C
Accusato di “corrompere i giovani”, Socrate tenne questo discorso – come reso da Platone – ad una giuria di Atene. Rivelatosi un tentativo infruttuoso, fu condannato dai suoi pari, e si uccise ingerendo della cicuta. Ma questo splendido pezzo di retorica sottolinea la consapevolezza che ha spinto la filosofia si da allora: la conoscenza umana è tristemente limitata.

Miglior verso: “Ma vedo che è tempo ormai di andar via, io a morire, voi a vivere. Chi di noi avrà sorte migliore, nascosto è a ognuno, tranne che al dio.”
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6. Patrick Henry, “Datemi la Libertà o Datemi la Morte”, 1775
Nel 23 Marzo del 1775, mentre i coloni riuniti nella Camera della Virginia discutevano se mobilitare o meno le forze contro gli inglesi, Henry tenne un discorso appassionato a sostegno della risoluzione della controversia, che spinse i virginiani alla guerra.
Miglior verso: “La vita è così cara o la pace così dolce, da essere comprate al prezzo delle catene e della schiavitù? [...] Non so cosa decideranno gli altri, ma io dico datemi la libertà, o datemi la morte!”
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5. Susan B. Anthony, “Il Diritto delle Donne al Suffragio”, 1873
Susan B. Anthony venne multata 100 dollari per aver illegalmente votato per le elezioni presidenziali del 1872. Fremente di rabbia per l’ingiustizia, intreprese un giro di conferenze a sostegno dei diritti di voto femminili, durante i quali dette il suo famoso discorso. Il 19esimo comandamento concesse il diritto di voto alle donne nel 1920. Anthony non pagò mai la multa.
Miglior verso:“Fummo noi, il popolo; non noi, i cittadini maschi bianchi; e neanche noi, i cittadini maschi; ma noi, tutto il popolo, che formavano l’Unione. E l’abbiamo formata, non per dare le benedizioni di libertà, ma per assicurarle, non alla metà di noi e la metà dei nostri posteri, ma per tutto il popolo – donne così come gli uomini.”
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4. Frederick Douglass, “L’Ipocrisia della Schiavitù Americana”, 1852
Nato schiavo in Maryland, Douglas fuggì nel 1838 e guadagnò ampi consensi grazie alla propria autobiografia, pubblicata nel 1845. Invitato a parlare come parte della festa del 4 Luglio nella sua città di adozione Rochester, l’abolizionista colse l’occasione per infuriarsi per l’ingiustizia della schiavitù.
Miglior verso: “”Sia che ci si rivolga alle dichiarazioni del passato, o alle professioni del presente, il comportamento della nazione sembra altrettanto orribile e rivoltante. L’America è falsa nel passato, falsa al presente, e si impegna solennemente ad essere falsa nel futuro.”
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3. Martin Luther King, Jr., “I Have a Dream”, 1963
Dai gradini del Lincoln Memorial durante la marcia su Washington, King delineò la propria visione dell’armonia raziale Americana in un pezzo storico di oratoria. L’anno successivo, all’età di 35 anni, divenne l’uomo più giovane a vincere il Premio Nobel per la Pace.
Miglior verso: “Siamo anche venuti in questo santuario per ricordare all’America l’urgenza appassionata dell’adesso. Questo non è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi il tranquillante del gradualismo. Questo è il momento di realizzare le promesse della democrazia; questo è il momento di levarsi dall’oscura e desolata valle della segregazione al sentiero radioso della giustizia.; questo è il momento di elevare la nostra nazione dalle sabbie mobili dell’ingiustizia razziale alla solida roccia della fratellanza; questo è il tempo di rendere vera la giustizia per tutti i figli di Dio.”
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2. Abraham Lincoln, “Il Discorso di Gettysburg”, 1863
Dal sito di una delle battaglie cruciali della Guerra Civile, Lincoln dette un discorso tanto conciso – solo circa tre minuti e lungo 265 parole – quanto memorabile. Mentre contribuì dedicando un cimitero ai soldati caduti di Gettysburg, emanò un entusiasmante appello affichè il paese gli rendesse omaggio, onorando i principi – libertà, uguaglianza – per cui valse la pena morire.
Miglior verso: “Sedici lustri e sette anni or sono i nostri padri diedero vita su questo continente una nuova nazione, concepita nella Libertà e guidata dal principio che tutti gli uomini sono creati uguali. Adesso noi siamo impegnati in una grande guerra civile, che proverà se quella nazione, o qualunque nazione così concepita e guidata, possa vivere a lungo”
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1. Winston Churchill, “Sangue, Fatica, Lacrime e Sudore”, 1940
Nel suo primo discorso da Primo Ministro della Gran Bretagna, Churchill associò l’esito della lotta contro i Nazisti alla sopravvivenza della GB stessa. Uno dei migliori gridi di battaglia della storia.
Miglior verso: “Voi chiedete: qual è la nostra linea politica? Io rispondo: fare la guerra per terra, mare, aria. Guerra con tutta la nostra potenza e tutta la forza che Dio ci ha dato, e fare la guerra contro una mostruosa tirannia insuperata nell’oscuro e doloroso catalogo del crimine umano. Questa è la nostra linea politica.”
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