La nostra visione è una speranza e appartiene a un sogno che parte da lontano, dalla consapevolezza che in quanto esseri umani siamo res cogitans. Questa consapevolezza è la nostra visione. 

dal "Discorso sul metodo" del 1637:

"Poiché ci sono uomini che si ingannano nei loro ragionamenti, anche in quelli che riguardano i più semplici argomenti di geometria, e cadono in paralogismi, io allora, giudicando che ero soggetto a sbagliare come qualsiasi altro, respinsi come falsi tutti i ragionamenti che prima avevo accolto come dimostrazioni. Considerando infine che gli stessi pensieri che abbiamo da svegli possono venirci anche quando dormiamo, senza che in tale occasione ce ne sia nessuno vero, decisi di fingere che quanto fino ad allora avevo accolto nella mia mente, non fosse più vero delle illusioni dei miei sogni.

Subito dopo però mi accorsi che nel momento stesso in cui volevo pensare che tutto fosse falso, era necessario che io, che così pensavo, fossi qualche cosa. Notai allora che la verità io penso, dunque sono era così solida e certa, che non avrebbero potuto rimuoverla neppure le più stravaganti supposizioni degli scettici, e quindi giudicai che potevo accoglierla senza esitazione, come primo principio della filosofia che andavo ricercando".

Cogitoergosum 2005

Mark Kostabi, l’artista che dipinge le emozioni. “Cogito ergo sum”, 2005. Olio su tela, cm. 60x80

 

La mia pittura celebra le forme umane in generale. Riescono ad essere molto comunicative perché contengono un linguaggio universale. Non dipingo americani, cinesi, africani, ma solo esseri umani, emozioni e colori.